Sì al concordato minore per il titolare di un’azienda agricola ormai cancellata
L’istanza è stata presentata per definire una situazione debitoria maturata proprio nell’esercizio dell’attività agricola
Via libera al concordato minore per l’imprenditore – agricolo, nel caso specifico – oramai cancellato dal ‘Registro delle imprese’. Questo il punto fermo fissato dai giudici (sentenza del 5 novembre 2024 del Tribunale di Bari), i quali sottolineano, in particolare, un dettaglio rilevantissimo: l’istanza di concordato è stata presentata per definire una situazione debitoria maturata nell’esercizio dell’attività agricola. Per meglio comprendere la situazione, viene sottolineato che il soggetto che avanzato richiesta di concordato minore è un imprenditore agricolo oramai cessato, con cancellazione dal ‘Registro delle imprese’ avvenuta, e attualmente disoccupato, e che versa in una situazione di sovraindebitamento, dovuta alla contrazione dei ricavi, tale da renderlo incapace di adempiere regolarmente alle obbligazioni assunte, come emerge dalla relazione dell’organismo di composizione della crisi. In premessa, i giudici ricordano che per omologare il concordato minore è necessario verificare l’ammissibilità giuridica e la fattibilità del piano, nonché l’avvenuto raggiungimento della percentuale richiesta e la mancanza di contestazioni. In presenza di contestazioni sulla convenienza della proposta da parte di alcuno dei creditori, l’omologa potrà essere disposta solo a condizione che il giudice ritenga che il credito dell’opponente possa essere soddisfatto dall’esecuzione del piano in misura non inferiore all’alternativa liquidatoria. Tornando allo specifico caso, emerge che la situazione debitoria è caratterizzata, per la quasi totalità, da quella riveniente dall’attività imprenditoriale svolta dal debitore, in particolare, dalla sottoscrizione di un contratto di mutuo agrario-ipotecario per l’acquisto di fondi rustici utili all’esercizio dell’attività agricola, ormai cessata con cancellazione dal ‘Registro delle imprese’. In sostanza, l’ammontare complessivo della situazione debitoria è pari a quasi 750mila euro, mentre, quanto all’attivo patrimoniale, il debitore è proprietario di fondi rustici, di circa ottanta ettari con entrostanti fabbricati rurali, il cui valore ammonta ad oltre un milione e duecentomila euro.